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(7.2.18) Programma Uniti per Modena - Modena città creativa - cultura:

 

MODENA CITTÀ CREATIVA: CULTURA SIGNIFICA COSTRUZIONE DI COMUNITÀ E APERTURA AL MONDO, MAANCHE IMPRESA CREATIVA, LAVORO E OCCUPAZIONE 

 

È ormai risaputo che la cultura rappresenta una leva strategica per lo sviluppo dei territori, come evidenziano molti report attraverso dati concreti, tanto che si parla proprio di un’economia della cultura, di imprese creative e di classe creativa come motore di crescita delle ormai note smart cities. 

 

Modena offre un ventaglio di eccellenze culturali che garantiscono stagioni ed eventi di qualità, solo per 20 citarne alcune: la Fondazione Teatro Comunale, ERT, Il Centro Musica, le Gallerie Estensi, i Musei Civici, il Vecchi Tonelli, la fondazione Arti Visive, le Biblioteche, Modena Città del Bel Canto, il Festival Filosofia, le associazioni culturali… 

 

Tutte queste realtà rappresentano una risorsa fondamentale: la leva culturale spinge il capitale umano a svilupparsi, riqualifica i luoghi della città, mantiene in vita il proprio patrimonio identitario tangibile e intangibile. Inoltre, lo sviluppo dell’offerta culturale produce “turismo culturale”, che si concretizza come un moltiplicatore di reputazione e rende la città più attrattiva, in quanto innesca azioni volte a ottenere una migliore vivibilità e funzionalità. 

 

Sono tanti i contenitori culturali resi utilizzabili in seguito ad imponenti interventi di ristrutturazione. 

 

Occorre tuttavia ragionare sulla sostenibilità nel tempo di questi investimenti, ed inserire la progettazione culturale anche all’interno del più ampio insieme delle attività economicamente rilevanti, autosufficienti ed in grado di generare posti di lavoro. 

 

Un teatro, ad esempio, non è solo il luogo in cui si celebra una performance artistica, ma anche quello in cui si concentrano e dimostrano le professionalità degli attori, dei costumisti, degli scenografi. Dietro, o meglio davanti e insieme alla produzione artistica, vi sono coloro che la rendono possibile. 

 

Dobbiamo trasformare Modena in un “laboratorio” o “distretto” culturale.