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(7.2.11) Programma Uniti per Modena - Urbanistica - Le aree di rigenerazione urbana:
Le aree di rigenerazione urbana
L’evoluzione della normativa urbanistico-edilizia, il sostegno economico e di politiche pubbliche per le aree urbane, su scala europea, nazionale, regionale, pone al centro il tema della rigenerazione delle aree urbane.
Le norme più recenti stabiliscono metodologie di incentivazione alla riqualificazione, al risanamento ambientale, alla sostituzione e alla densificazione rivolte ai tessuti urbani che presentano degrado fisico e sociale, dismissione funzionale, inquinamento ambientale e assenza di servizi e attrezzature urbane.
Dagli anni ’90 sono stati individuati più possibili ambiti per progetti di questa natura, senza tuttavia produrre un processo organico che potesse avere un reale impatto sulla città.
Sono infatti stati realizzati solo parzialmente gli interventi che erano stati progettati per il centro storico e in particolare per la Manifattura Tabacchi, la zona nord della stazione e le sue industriali e ferroviarie dismesse.
La complessità degli interventi e la sopraggiunta crisi economica del 2008, nonché la più recente riorganizzazione del settore produttivo, commerciale e edilizio, hanno allungato i tempi di questi interventi, che oggi richiedono una revisione di progetti ed obiettivi.
Gli interventi attivati grazie alla disponibilità di risorse pubbliche e private con l’obiettivo primario, o forse unico, di ridurre il degrado prodotto dall’abbandono di queste aree non stanno considerando il valore strategico che ha l’area della stazione ferroviaria nel sistema della mobilità urbana ed extraurbana e in particolare il fatto che essa sia strettamente collegata alla rete dell’alta velocità e, grazie ai recenti interventi, anche alla rete stradale extraurbana.
Al fine di garantire lo sviluppo delle previsioni residenziali e commerciali della zona, la riqualificazione degli agglomerati residenziali esistenti, la progressiva riconversione delle superfici industriali ancora attive ancorché obsolete, si deve procedere con la progettazione definitiva del polo intermodale della stazione, in una visione territoriale ampia e di prospettiva, che coinvolga il centro storico, dalla zona Tempio all’ex Manifattura, alla zona stadio ex scalo merci, alla zona scalo merci nord stazione.
Si può inoltre valutare l’insediamento di destinazioni territorialmente strategiche, ad esempio un attrezzato centro espositivo-congressuale-auditorium al centro della città o l’integrazione delle sedi di enti pubblici (Comune, Provincia, Prefettura, uffici regionali).
Altre aree che necessitano di un progetto di rigenerazione urbana sono certamente quelle sopracitate dei quartieri artigianali e delle piccole imprese di vecchia formazione, in cui bisogna privilegiare il mantenimento e la riqualificazione della produzione, vera forza di questa città.