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(7.2.6) Programma Uniti per Modena - Urbanistica - Il nostro impegno nello sviluppo delle infrastrutture:
Una nuova stagione di sviluppo per le infrastrutture di Modena Negli anni sessanta, epoca a cui risale l’avvio della costruzione dell’A22, Modena era stata fatta capolinea dell’asse ferroviario che conduce al Brennero e di lì al cuore produttivo dell’Europa, di cui Modena diveniva orgogliosamente parte.
Veniva valorizzato lo straordinario posizionamento geografico della nostra città, oltre che il naturale collegamento con i distretti produttivi dell’automotive della Bavaria e con uno dei mercati principali di destinazione del distretto ceramico.
Da allora, tuttavia, Modena è stata vittima del “pregiudizio di autosufficienza”, dell’essere considerata una città ricca ed operosa che è in grado di farcela da sola.
I principali progetti hanno allora riguardato la Stazione Mediopadana di Reggio Emilia, l’Aeroporto di Bologna, la stazione dell’Alta Velocità della stessa Bologna, il rafforzamento di Rimini quale destinazione turistica. 7 Modena, tuttavia, con le sue forze, è riuscita a rimanere la seconda provincia della Regione per numero di abitanti e la prima a pari merito con Bologna per quota di PIL.
Oggi occorre una nuova stagione di investimenti in infrastrutture, per modernizzare la rete viaria e rimettere al centro Modena nelle strategie nazionali ed europee.
È fondamentale seguire e supportare funzionalmente la crescita e lo sviluppo del nostro territorio, con una progettualità organica che anticipi temporalmente gli esiti delle politiche urbanistiche.
Quest’area di intervento rappresenta però un punto critico per il contesto modenese, considerando le opere progettate già in partenza con prospettive limitate, quelle mai concluse e altre che si sono rivelate estranee ad una rete di scambio e servizio locale.
La priorità principale è quella di intervenire sulle opere già progettate e ancor di più su quelle già esistenti ma che necessitano di essere completate o adeguate per risultare in linea con le nuove esigenze e gli standard di sicurezza.
In particolare, gli interventi più importanti che sarebbe necessario attuare sono:
● Completamento della complanare tratto Nuova Estense-A1 Modena Sud, con verifica del complesso nodo di scambio sulla via Nuova Estense;
● Completamento delle strade di gronda, complanari alla ferrovia MI–BO, con collegamento alla tangenziale ed alla rete viaria urbana;
● Adeguamento della ferrovia Modena-Sassuolo e Modena-Carpi a sistema metropolitano;
● Verifica dei collegamenti tra ferrovia MI–BO e linea alta velocità;
● Individuazione di punti di scambio intermodale tra merci, auto, trasporto pubblico, bici e car sharing;
● Adeguamento e potenziamento della rete ciclabile e dei percorsi pedonali urbani ed extraurbani;
● Costruzione della nuova stazione corriere di scambio tra ferrovia e trasporto urbano ed extraurbano. Inoltre, è necessario valutare opportuni interventi volti a superare situazioni critiche per la mobilità, tra i quali si indicano:
● Progettazione e realizzazione di un nuovo sistema tangenziale nella zona est di Modena, con nuovo collegamento a Castelfranco Emilia–San Cesario;
● Creazione di un nuovo collegamento, con attraversamento del f iume Secchia, tra il nuovo scalo merci di Cittanova e il polo logistico di Campogalliano, individuando anche la zona di scambio merci tra trasporto extraurbano ed urbano, da effettuare con piccoli mezzi non inquinanti;
● Riprogettazione delle sezioni stradali delle vie radiali di accesso alla città (Emilia Est e Ovest, Giardini, Vignolese, Nonantolana) tra i nuovi punti di interscambio e il centro, privilegiando corsie preferenziali per trasporto pubblico e percorsi ciclopedonali.