- Versione struttura del sito 2.0 aggiornata al 01-01-2024
- Dati aggiornati al 15-11-2024
PROGETTO DEMOSINERGIA
DEMOCRAZIA POTENZIATA ABSTRACT
(17) I sei principi della Demosinergia:
I sei principi della Demosinergia:
La Demosinergia applicata alla democrazia introduce sei principi cardine per una governance equilibrata e autentica. Questi pilastri mirano a rendere il processo decisionale collettivo non solo partecipativo, ma anche adattabile e sostenibile. Eccoli in dettaglio:
1. Complessità
La democrazia è, per sua natura, un processo collettivo complesso che non può essere ridotto a modelli semplificati senza perdere di autenticità e legittimità. Tentativi di semplificazione forzata rischiano di distorcere il sistema democratico, sacrificando la rappresentatività per una governabilità apparente. La Demosinergia propone di mantenere la complessità essenziale, rimuovendo solo il superfluo e le forzature che introducono una governabilità artificiale e poco duratura.
2 Misurabilità
È essenziale misurare il consenso in modo oggettivo e in tempo reale. Questo principio prevede che ogni variazione di consenso si rifletta immediatamente nel peso decisionale dei rappresentanti, garantendo una democrazia flessibile e aderente alle reali volontà dei cittadini.
A tal fine la misurazione elettorale ogni circa 5 anni non è adeguata, si deve implementare un metodo di misurazione del consenso deve trovare modalità che ne permettano di rilevare oggettivamente le modifiche in tempo reale e che tale rilevazione abbia come conseguenza un corrispondente modifica in tempo reale del peso decisionale dei rappresentanti.
3 Responsabilità
Una democrazia con alti tassi di astensionismo è malata e delegittimata. Il sistema deve spingere gli elettori a partecipare attivamente, assegnando automaticamente il voto di chi si astiene a soggetti specifici, con la possibilità di cambiare questa astensione in ogni momento. Tale meccanismo incoraggia la responsabilità e il ripensamento del proprio voto in un contesto democratico.
4. Divisione
La Demosinergia propone una netta separazione tra chi legifera per la collettività e chi stabilisce le norme che regolano l’attività dei legislatori stessi, eliminando così il conflitto d’interessi insito nell’autodichia parlamentare, ossia la pratica dei legislatori che legiferano su norme che li riguardano direttamente.
La proposta consiste nella creazione di un Parlamento Regolatore, un organismo dedicato esclusivamente alle leggi che toccano direttamente i legislatori generalisti, come l’indennità, la legge elettorale, i benefit e i criteri di selezione degli eletti. I membri di questo Parlamento Regolatore verrebbero selezionati con un metodo non elettivo, basato su competenza e indipendenza, ad esempio tramite sorteggio tra nominativi qualificati. Questa modalità garantisce che i regolatori non siano influenzati o vincolati dai legislatori in carica, preservando così l’imparzialità.
Inoltre, per garantire l’assenza di pressioni politiche, i regolatori sarebbero incaricati per periodi molto brevi (poche decine di giorni) e non sarebbero rieleggibili per almeno due anni. Questo Parlamento Regolatore potrebbe approvare le proposte avanzate dai regolatori precedenti e presentare nuove leggi in tema, che verrebbero riesaminate e approvate da un nuovo Parlamento Regolatore temporaneo, a sua volta selezionato dopo due anni.
5. Informazione
Attualmente, il consenso si forma principalmente attraverso i mezzi di comunicazione di massa, spesso controllati da editori che filtrano e reinterpretano le informazioni, privilegiando narrazioni allineate a specifiche tesi o interessi. La maggior parte degli elettori si affida a una o poche fonti, e questo tende a rafforzare i bias cognitivi personali piuttosto che stimolare una dialettica aperta. Chi cerca un’informazione diversificata è una minoranza, e i dibattiti pubblici sono spesso ristretti a piccoli contesti.
L’uso dei social media e la profilazione personalizzata creano inoltre un’informazione frammentata: persone diverse possono sviluppare narrazioni completamente divergenti sugli stessi dati, trovandosi a interpretare in modi incompatibili fatti o idee condivise.
La Demosinergia propone quindi di creare canali di discussione in cui piccole comunità eterogenee possano dibattere liberamente e sostenere i post che rappresentano al meglio i loro punti di vista su specifici temi. I post più sostenuti passano a comunità più ampie, dove possono essere ulteriormente supportati. Infine, in un terzo passaggio, i post più sostenuti vengono analizzati su aspetti come attendibilità, confutazioni e criticità.
Questo processo intende generare una vera dialettica tra narrazioni e opinioni diverse, riducendo la capacità di influenza di coloro che detengono grandi risorse finanziarie o il controllo sui mezzi di comunicazione di massa.
6. Autodeterminazione
L'autodeterminazione individuale è un valore che, sebbene teorizzato soprattutto nelle culture occidentali, rappresenta un esperimento recente e controcorrente rispetto ai modelli delle ultime migliaia di anni. Per millenni, infatti, le società monoculturali, anche quelle ispirate a ideali democratici, hanno limitato la voce politica a una minoranza di individui adulti, subordinando il singolo alla collettività e riconoscendo dignità solo a chi si conformava al modello di individuo accettato.
La Demosinergia sostiene invece il diritto all'autodeterminazione di ogni individuo, purché esercitato nel rispetto reciproco e dell’eguale possibilità altrui di fare lo stesso. In quest’ottica, lo Stato non è la "casa" di una parte che comanda, ma la casa di tutti, dove chi governa ha il compito di garantire spazio per tutte le forme di autodeterminazione. Ogni persona deve poter esprimere la propria individualità in modo che anche gli altri abbiano le stesse possibilità, preservando così una società realmente inclusiva e libera.