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PROGETTO
RACCONTI DI ANTONIO CAMPO
La storia di Giulia.
AUTORE: Antonio CAMPO
genitore di Teresa
della Sez. 3 anni della scuola materna Rodari di Modena
edito il 20/12/2005
Quella che sto per raccontarvi è una storia ... un po’ di paura per chi ha paura, … ma piena di coraggio per chi ha coraggio, … che racconta d’amore … ma soprattutto d’avventura… questa… è una storia di magie ed animali favolosi… preparatevi a sentirla con attenzione... perché questa storia… non ammette ripetizione.
E attenti…quando vi chiederò qualcosa … dovrete rispondere … o la storia diventerà … ancora più … pericolosa!... siete pronti? … bene iniziamo….
Dovete sapere che tanto tanto tempo fa, … c’era una splendida ragazza.
Lei…, la ragazza,… aveva … gli occhi …AZZURRI come il cielo; … le labbra… ROSSE come le ciliege e … i capelli… BIONDI come il grano … capelli come il grano giallo mosso dal vento.
Il suo nome era Giulia … e, lei, … viveva in una casetta… con sette fratelli, un cane, un gatto, e degli uccellini che le giravano sempre attorno appena usciva di casa.
La casetta dove abitava Giulia, con i suoi sette fratelli, era vicina ad una grande foresta; vicina ad un’enorme montagna ed un grande ed azzurro lago.
Dovete sapere che molto molto tempo prima che Giulia e la sua famiglia vivessero in quel posto … il grande lago azzurro non c’era … al suo posto c’era un grande castello al cui portone, in una notte tempestosa… (una notte piena di vento e di pioggia), una strega cattiva busso.
TOC …. TOC …. TOC …. (con una voce paurosa e vetrosa si sentì forte in tutte le stanze e sale del castello) “Aprite questo portone e fatemi subito entrare… io sono la Strega Nera del Lago Della Notte e guai a chi non fa subito quello che voglio…” (quelle parole sembravano ripetersi nelle orecchie di tutti) ma il principe Daiano, che non aveva paura di nulla… si affacciò alla finestra della torre e le disse: “vattene vecchia e ringrazia che oggi è il mio compleanno… altrimenti verrei io stesso ad infilzarti... vattene se non vuoi farmi diventare una bestia… stregaccia”.
A quelle parole la strega Nera del Lago Della Notte fece zittire ogni cosa, non si sentivano più i tuoni anche se nel cielo era gonfio di lampi di luce, non si sentiva più la voce del vento anche se le foglie e la polvere roteavano più forte e disperate di prima, non si sentivano nemmeno le persone che parlavano…. e il principe non riusciva a farsi sentire dalle guardie… e in un silenzio tremendo il portone si sbriciolò in cenere colpito da un abbagliante e silenzioso lampo di luce.
Le guardie accecate dalla fortissima luce del lampo non riuscivano a vedere più nulla e la strega passò veloce in mezzo a loro e comparve di fronte al principe Daiano impietrito da tanta potenza e cattiveria.
Il principe Daiano nel silenzio più totale sentì queste tremende parole: “dato che sono comunque entrata… mio bello e stupido principe… ora io ti farò diventare la bestia che dicevi” e mentre ancora parlava… il principe, che stava per impugnare la spada per tagliarle via la testa, vide la sua mano trasformarsi in un’enorme zampa pelosa … piena di grosse unghie da bestia, sentì la faccia trasformarsi e i vestiti cadere a brandelli strappati da un enorme corpo bestiale. La strega ridendo in modo agghiacciante (da far venire un freddo al cuore) proseguì la sua maligna magia… “tu rimarrai bestia fino a che una ragazza che non ti abbia mai visto ne conosciuto non ti vorrà tenere compagnia di sua volontà” …. il principe…. girandosi…. si vide nello specchio e urlò disperato
( UHAAARGGG!!!…) vedendosi ridotto in una belva orripilante, con le zanne da far paura… e si rese allora conto che nessuno mai avrebbe voluto tenergli compagnia.
Ma la strega proseguì “trasformerò tutti i tuoi sudditi in pesci e questo castello sprofonderà in un grande lago azzurro e tu vivrai dentro al lago e non potrai uscirne fino a che la mia maledizione non sarà spezzata” e la strega se ne andò con una risata glaciale ( HA HAA HAAA HAAAA… ) mentre i sudditi…, ad uno ad uno, si trasformavano in pesci colorati… ed il castello, lentamente, sprofondava in un lago… che lo inghiottì completamente.
Molto tempo dopo…
Dovete sapere che Giulia, tutti i giorni, andava al lago a lavare i piatti e i panni ed era sempre accompagnata dai suoi amici animali, anche molti pesciolini colorati, che nuotavano dentro il lago, la osservavano curiosi e simpatici e si tuffavano davanti a lei mentre lavava le stoviglie. Sembravano quasi volerle dire qualcosa… a Giulia piaceva guardarli. Ma … anche qualcun altro la osservava. Nascosto sotto il lago anche la bestia ogni giorno la osservava, da molto tempo… e più la vedeva più si innamorava di quella bellissima ragazza.
Finché un brutto giorno, mentre Giulia canticchiando una canzoncina stava lavando i panni nella riva del lago la bestia l’afferrò per le braccia e la trascinò sott’acqua.
Spavento…
Giulia pensò di morire…, perché… perché… tutti sanno che sott’acqua le persone non possono respirare … ma quando non riuscì più a trattenere il fiato si accorse meravigliata che lei poteva ancora respirare sott’acqua …e lo sapete perché poteva respirare sott’acqua? … ma perché l’acqua… era … MA GI CA! … l’acqua del lago azzurro era proprio magica!.
I fratelli di Giulia, che stavano lavorando nella foresta, vicino al lago, appena videro che Giulia era stata trascinata nell’acqua, corsero .. corsero con le asce e i forconi per salvare la loro amatissima sorella.
Ma … appena giunsero alla riva del lago …IMMEDIATAMENTE il lago si GHIACCIO’…. era un’altra MAGIA…!!!.
I fratelli di Giulia cercarono di rompere il ghiaccio in tutti i modi, intanto vedevano la loro sorella che dentro l’acqua del lago parlava con la bestia che si teneva seminascosta tra le alghe e le rocce in fondo al lago.
Giulia diceva alla bestia: “ti prego … lasciami tornare dai miei fratelli… li vedi … sono disperati… pensano che tu mi voglia uccidere …” ma la bestia rispondeva ogni volta “NO! … tu devi restare con me a TENERMI COMPAGNIA … io non ti voglio fare del male” e Giulia si rendeva conto che non vi era nulla da fare… la bestia non l’avrebbe mai lasciata andare.
Intanto i sette fratelli che non riuscivano a rompere il ghiaccio si guardarono per decidere cosa fare per salvare la loro sorella che vedevano prigioniera della bestia, sotto quello strano Ghiaccio!!!.
Il più giovane dei fratelli di nome Settimio disse “è inutile tentare di rompere questo ghiaccio con le nostre asce … questo è opera di una magia e… SI SA’ solo una magia può rompere un’altra magia” … tutti gli altri fratelli dissero “ma ma ma allora!! … come possiamo salvare nostra sorella Giulia?”
Settimio disse: “io so come fare… andrò a chiedere aiuto al Mago della Montagna!.” A quelle parole tutti i fratelli dissero “il Mago della Montagna! Ma.. Ma… Ma è…. PE RI CO LO SO!!!” e Settimio disse “lo so… ma per salvare Giulia farò questo ed altro”.
I fratelli si misero d’accordo che mentre Settimio andava dal Mago della Montagna gli altri avrebbero fatto la guardia al lago per impedire che la bestia fuggisse via con la loro sorella.
Settimio…, il più giovane e coraggioso dei fratelli … andò nella montagna dove, nella sua più alta cima…, si diceva, vivesse un vecchissimo e potente mago, ma … appena Settimio iniziò a salire la montagna… subito il cielo si rabbuiò e iniziò a soffiare un forte e rabbioso vento che sembrava volerlo spingere indietro e sembrava volerlo strappare dalla montagna, ma Settimio …, che voleva salvare sua sorella …., continuò senza paura.
Allora il vento vedendo che Settimio proseguiva si caricò di pioggia e di fulmini che cadevano molto vicino però senza colpirlo.
Ma neanche davanti ai fulmini Settimio si fermò e continuò a salire senza paura.
La pioggia ed i fulmini vedendo che Settimio proseguiva si trasformarono in grandine che picchiarono come sassi il povero e coraggioso fratello di Giulia per dissuaderlo dal proseguire, ma Settimio che voleva salvare sua sorella …., continuò senza paura e incurante del dolore … perchè… voi lo sapete … nulla lo avrebbe…….(*) FERMATO!.
Il Mago della Montagna aveva ordinato al vento, alla pioggia e ai fulmini, alla grandine di rendere difficile salire la montagna perché voleva stare solo e tranquillo a pensare ai fatti suoi.
Giunto in cima…, come tutto era iniziato, …subito… il cielo si calmò e Settimio… il più giovane e coraggioso dei fratelli…, alzatosi in piedi al bordo della cima vide in lontananza un vecchio…molto vecchio, che stava seduto su una roccia, una poltrona di pietra…molto rocciosa, il vecchio con la lunga barba bianca e l’abito da monaco stava con gli occhi chiusi… ma non addormentato; infatti quando Settimio ormai era arrivato vicino al vecchio, questi lentamente aprì gli occhi e con una voce cavernosa che tuonò forte e calma in tutta l’altura disse: “io so chi sei, tu sei il fratello di Giulia e vuoi sapere cosa fare per liberarla dalla bestia che la tiene prigioniera in fondo al lago”.
Settimo…, il più giovane e coraggioso dei fratelli … era stupito e balbetto “MA.. MA co…MA come… MA.. MA… MA come fai a sapere…” ed il vecchio molto vecchio lo interruppe e rispose “io sono il Mago della Montagna e si sa … con il Mago della Montagna… IL GUSTO … CI GUADAGNA!!”
Settimio allora… capendo tutto quelle che c’era da capire chiese al Mago: “dimmi allora come posso fare a salvare mia sorella?”.
Il Mago rispose “per salvare tua sorella Giulia devi prendere TRE piume dell’Uccello di Fuoco” a queste parole il più giovane e coraggioso dei fratelli …trasalì e disse “Ma.. Ma… Ma è….(*) PE RI CO LO SO!!!”.
Il Mago rispose: “se vuoi salvare tua sorella Giulia troverai il modo o morirai”.
Settimio allora… capendo tutto quelle che c’era da capire chiese al Mago: “dimmi allora dove posso trovare l’Uccello di Fuoco” ed il Mago della Montagna rispose “troverai l’Uccello di Fuoco dopo la grande foresta vivente; dopo la grande foresta di pietre; dopo la grande foresta di spine; lì troverai il suo nido e lì prenderai le TRE piume magiche o l’Uccello di Fuoco ti fracasserà la testa con il suo grande becco e morirai!!!”.
Settimio allora… capendo tutto quelle che c’era da capire disse al Mago: “grazie Mago del tuo consiglio ora dimmi… come posso fare per ripagarti…?”
Il Mago fissandolo negli occhi gli disse “potrai dire a tutti quelli che incontri che con il Mago della Montagna IL GUSTO … CI GUADAGNA!!…. Ed ora vai e non tornare mai più”.
Settimio…, il più giovane e coraggioso dei fratelli … scese dalla montagna e incontrò i suoi fratelli che facevano la guardia al lago.
Tutti, appena lo videro corsero a salutarlo e chiedergli cosa avesse saputo dal Mago della Montagna.
E Settimio gli raccontò… “per salvare nostra sorella Giulia bisogna prendere TRE piume dell’Uccello di Fuoco!” ed i fratelli tutti insieme gli dissero. “Ma.. Ma… Ma è…. PE RI CO LO SO!!!” e Settimio disse “lo so ma per salvare Giulia bisogna fare questo ed altro… eppoi me lo ha detto il Mago della Montagna e si sa… col Mago della Montagna IL GUSTO …(*) CI GUADAGNA!!” quindi i fratelli si misero d’accordo tre di loro con Settimio sarebbero partiti per andare a prendere le TRE piume magiche dell’Uccello di Fuoco mentre gli altri tre avrebbero fatto la guardia al lago per impedire che la bestia fuggisse via con la loro sorella.
Con Settimio …, il più giovane e coraggioso dei fratelli …partirono anche i fratelli di nome Sistino, Quintino e Quartino ma sapendo che la strada era pericolosa decisero di dividersi così che almeno uno dei quattro fratelli sarebbe arrivato prima degli altri a prendere le TRE piume magiche.
Sistino…, il penultimo dei fratelli… quello che voleva sempre sbrigarsi presto in ogni cosa che faceva… decise di prendere la strada più diretta anche se questa passava attraverso la zona degli orsi… ed infatti… appena si inoltrò nella foresta, un enorme orso lo vide e si avvicinò velocemente per mangiarselo, ma Sistino che era stato sempre veloce a salire gli alberi si arrampicò nell’albero più alto e liscio che c’era e l’orso non potendovi arrampicare si acquatto ai piedi dell’albero sperando che Sistino cascasse per sbaglio o per stanchezza.
Avrebbe dovuto considerare meglio il pericolo al quale andava incontro e non pensare di essere fortunato e che non gli sarebbe successo niente a passare nel territorio degli orsi.
Quintino…, il fratello un po’ più grande di Settimio e di Sistino prese la strada di pietre che faceva un po’ male ai piedi ma passava in una zona in cui non c’erano animali feroci… cammina cammina pensava come fare per prendere all’Uccello di Fuoco le TRE piume magiche senza che questo poi gli spaccasse la testa a colpi del suo potente becco… era così assorto in quei ragionamenti che non si accorse di una buca di pietre rotolanti al margine della strada … e ci cadde dentro. Tentò più volte di uscire ma le pietre rotolanti lo facevano, ogni volta, scivolare giù.
Avrebbe dovuto stare più attento a quello che faceva e non pensare ad altro mentre lo faceva.
Quartino il fratello un po’ più grande di Settimio il più giovane e coraggioso dei fratelli e degli sfortunati e incauti Sistino e Quintino, fu prudente, prima percorse un pezzo in barca superando la zona dei lupi poi camminò nella strada di pietra fino al limitare del bosco ma… quando stava per entrare nella foresta di pietra sentì strani rumori e preso dalla curiosità andò a guardare.
E sapete cosa vide? No! Allora ve lo dico si trovo davanti una visione terribile che lo pietrificò … HAARRRG …lo trasformò in una statua di pietra.
Il poveretto aveva incontrato la Gorgona… un mostro con la testa di donna ma con i capelli fatti di serpenti sibilanti, il corpo di un serpente verde squamoso, ma soprattutto gli occhi… chiunque la guardava negli occhi veniva trasformato in una statua di pietra… proprio come era capitato a Quartino.
Avrebbe dovuto non essere troppo curioso e pensare di più a salvare sua sorella Giulia.
Settimio …, il più giovane e coraggioso dei fratelli, fu prudente, attento e non si fece distrarre da nulla nella strada scelta perché voleva salvare…(*) sua sorella Giulia.
Arrivò quindi alla foresta di spine dopo aver attraversato la foresta di pietra piena di strani rumori che lui aveva ignorato (aveva fatto finta di non sentire nessun rumore e non era stato curioso come il suo povero fratello Quartino).
Per attraversare la foresta di spine spesso i suoi vestiti si impigliavano nelle spine e perdeva molto tempo per liberarsi così che gli venne l’idea di come fare per non farsi fracassare la testa dall’Uccello di Fuoco dopo che gli avrebbe strappato le TRE piume magiche.
Prese delle cortecce di un albero… se le mise addosso come una seconda pelle…, ne fece una corazza contro cui le spine che non riuscivano più a impigliarsi.
Solo le spine della foresta di spine però non potevano più fermarlo…protetto dalla sua nuova corazza… ma Settimio sapeva bene che il becco enorme dell’Uccello di Fuoco avrebbe fracassato anche quella corteccia oltre che alla sua testa…, però lui aveva una certa idea di come fare.
E siccome voleva salvare sua sorella avrebbe fatto questo ed altro…
Sentite un po’… come fece…
Giunto alla fine della foresta di spine vide sulla collina il nido dell’Uccello di Fuoco con le sue uova, ma l’uccello non c’era… però Settimio sapeva bene che presto sarebbe ritornato.
Settimio pensò… pensò… e pensò se l’uccello lo avrebbe subito visto … sicuramente non avrebbe potuto nemmeno prendere le TRE piume magiche perché l’uccello lo avrebbe subito ucciso, ma se lui non si faceva vedere subito…
Settimio si nascose dentro il grande nido e si ricoprì di foglie e rametti e con la corazza di corteccia che lo ricopriva sembrava proprio un pezzo di nido.
E così attese pazientemente che l’uccello rientrasse e quando l’Uccello di Fuoco si posò sul nido questi non vide Settimio.
L’Uccello di Fuoco era enorme e bellissimo, le sue piume brillavano e sembravano infiammarsi alla luce del sole ma non erano di vero fuoco ma erano MA GI CHE, brillavano di magia!.
Settimio…, il più giovane e coraggioso dei fratelli attese che l’enorme uccello si addormentasse poi d’un tratto strappo… ZAC .. ZAC .. ZAC .. TRE piume magiche e Uccello di Fuoco si levò subito in volo arrabbiato e confuso e subito Settimio saltò fuori dal nido e corse fortissimo.
Appena lo vide l’Uccello di Fuoco si lanciò arrabbiatissimo all’inseguimento di Settimio, ma tutte le volte che stava per raggiungerlo Settimio si buttava sotto gli alberi di spine che a lui non facevano più nulla ma che all’Uccello di Fuoco strappavano le piume e lo facevano ogni volta volar via tutto ferito e dolorante, e questo avvenne più volte finché l’Uccello di Fuoco ormai stanco non abbandonò l’inseguimento e se ne tornò nel suo nido.
Settimio…, il più giovane e coraggioso dei fratelli …era riuscito a prendere le TRE piume magiche dell’Uccello di Fuoco e non era morto con la testa fracassata perché, la sua testa l’aveva usata molto bene!.
Ora doveva subito tornare a salvare sua sorella Giulia!.
Settimio attraversò la foresta di pietra e vide il suo fratello Quartino trasformato in una statua di pietra così (*)… pensò… pensò… pensò… e ricordandosi che aveva le TRE piume MA GI CHE! ne prese UNA e vide che questa brillava tra le sue mani… allora disse quella che a lui sembrava una frase magica “piuma… con il Mago della Montagna IL GUSTO…(*) CI GUADAGNA!!….” poi con la piuma toccò la statua di pietra e (TRI TRI TI RI RI RI RI) per magia il fratello tornò di carne. Allora si abbracciarono felici ma subito dissero: “presto… presto… andiamo subito a salvare nostra sorella Giulia” e si avviarono velocemente…
Ma mentre percorrevano la strada di pietra videro nella buca delle pietre rotolanti il loro fratello Quintino prigioniero. Quartino subito cercò di trovare qualcosa per tirare fuori il loro sfortunato fratello ma Settimio, che aveva capito tutto quello che c’era da capire prese la piuma magica di prima che brillava ancora di magia e disse: “piuma… con il Mago della Montagna IL GUSTO… (*) CI GUADAGNA!!….” poi con la piuma toccò la buca delle pietre rotolanti e (TRI TRI TI RI RI RI RI) per magia comparve una scalinata di pietra dalla quale lo sfortunato Quintino uscì. Si abbracciarono felici ma subito dissero: “presto… presto… andiamo subito a salvare nostra sorella Giulia” e si avviarono velocemente…
Giunti all’inizio della foresta vivente, nella zona degli orsi, videro con sgomento l’enorme l’orso che voleva mangiarsi il loro fratello Sistino ma anche l’orso li vide e pensando che fossero più facili da mangiare si lanciò contro ma Settimio che ancora portava in mano la piuma magica dell’Uccello di Fuoco disse velocemente “piuma… con il Mago della Montagna IL GUSTO… (*) CI GUADAGNA!!….” poi tirò la piuma contro l’orso che ormai era quasi addosso e (TRI TRI TI RI RI RI RI) per magia l’orso fu circondato da una luce rossa che sembrava bruciarlo e fuggì terrorizzato di paura e… la piuma magica… che aveva ormai finita tutta la sua magia si sbriciolò.
Il loro fratello Sistino… scese dall’albero e tutti si abbracciarono felici ma subito dissero: “presto… presto… andiamo subito a salvare nostra sorella Giulia” e si avviarono velocemente…
Settimio guardò e vide che gli erano rimaste solo DUE piume magiche dell’Uccello di Fuoco…
Intanto Giulia…, sotto il lago…, in quei giorni…, aveva visitato tutto il castello accompagnata da pesciolini colorati e splendenti, molto educati e spiritosi, ma che quando lei chiedeva come mai quel castello era finito sotto il lago rimanevano muti come i pesci normali.
Aveva parlato anche con la bestia… che se ne stava nascosta dietro le rocce e le alghe quanto parlava con lei, ed era sorpresa di quante cose sapesse e di come era gentile nel parlare…. anche se… quando si vedeva…. faceva proprio paura.
I quattro fratelli uscirono dalla foresta vivente ed arrivarono al lago azzurro ancora ghiacciato dove trovarono i loro fratelli che facevano la guardia.
Tutti si abbracciarono felici ma subito dissero: “presto… presto… andiamo subito a salvare nostra sorella Giulia” i quattro fratelli rassicurarono gli altri fratelli dicendo: “abbiamo le piume magiche dell’Uccello di Fuoco ora Settimio le userà”.
Settimio prese una seconda piuma magica e disse “piuma… con il Mago della Montagna IL GUSTO…(*) CI GUADAGNA!!….” poi con la brillante piuma toccò il lago ghiacciato ma…. Non successe nulla… allora vedendo sotto il lago la bestia che si stava avvicinando a Giulia si arrabbiò e con tutte le sue forze scagliò la brillante piuma magica contro il ghiaccio e d’un colpo tutto il ghiaccio prese magicamente fuoco e si sciolse.
Subito Settimio prese la terza piuma e si tuffò dentro il lago raggiungendo la bestia che stava avvicinandosi a Giulia.
E presa la belva che non sapeva cosa fare… Settimio gli disse…, pronto ad usare la piuma magica che brillava di un rosso fuoco nelle sue mani….: “ora ti uccido!...” ma la sua mano fu fermata dalle parole di Giulia… che disse velocemente: “fratello!... no…non ucciderlo!…ti prego!…non mi ha fatto nulla ed io non voglio che muoia!.”
Settimio guardò stupito la sorella… ma vedendola convinta e non in pericolo disse: “bestia… non ti uccido… ma non osare mai più rapire mia sorella o tutta la magia di questa piuma ti riserverà una fine orribile… … hai capito?.”
La bestia promise che non avrebbe mai più dato fastidio a Giulia e Giulia disse che il fratello poteva credere alle promessa della bestia e così se ne tornarono insieme fuori del lago dove tutti i fratelli pieni di gioia si abbracciarono tutti insieme e fecero festa per tre giorni.
E per tre giorni ognuno raccontava la sua parte di storia…
E la bestia rimase sola sotto il lago…, nel suo castello sott’acqua …, con i pesci colorati…, ogni tanto guardando attraverso l’acqua magica Giulia e i suoi fratelli.
Ma la storia non finisce qui…
Dopo tre giorni Giulia ormai serena … ogni tanto, pensava a quella strana bestia prigioniera sotto il lago e d’un tratto decise di andare a trovarla e di tenerle un po’ di compagnia…
Vi ricordate cosa diceva la maledizione della strega Nera del Lago Della Notte …. “tu rimarrai bestia fino a che una ragazza che non ti abbia mai visto ne conosciuto non ti vorrà tenere compagnia di sua volontà”… e Giulia era una ragazza che non lo aveva conosciuto ne visto prima ed aveva voluto tenergli compagnia di sua volontà … una ragazza che aveva … gli occhi …(*) AZZURRI come il cielo; … le labbra… ROSSE come le ciliegie e … i capelli… BIONDI come il grano … come il grano giallo mosso dal vento. E la maledizione sparì.
La bestia si trasformò davanti agli occhi di Giulia nel bellissimo principe Daiano. Il castello lentamente uscì fuori dal lago azzurro.
I pesci colorati tornarono a diventare i sudditi che erano stati con i loro coloratissimi abiti di un tempo.
Giulia felice abbracciò fortissimamente il suo bellissimo principe. si sposarono.
I fratelli furono nominati tutti cavalieri del regno.
E come avviene in tutte le favole vissero… (*) TUTTI FELICI E CONTENTI.