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PROGETTO DIDATTICA

DIGITALE INTEGRATA

2021 05 03 (Organizzazione tecnologica della didattica) di Ettore Piazza

 

La tecnologia offre l’opportunità di passare dalla scuola della responsabilità individuale, spesso autoreferenziale e incontrollabile, se non dalla magistratura, alla presa in carico, in ipotesi, da parte di 12 insegnanti di 100 allievi della stessa classe di età per un ciclo, a seconda degli ordini scolastici, di durata variabile, da due a cinque anni.

 

Ogni insegnante, nell’ambito dell’orario di servizio, svolge attività didattica, presentazioni, introduzioni, spiegazioni interattive, per l’intero gruppo da un punto della rete, o assiste gli allievi che seguono e interagiscono dagli altri punti della rete, utilizzando materiali disponibili in rete per esercitarsi al punto da conseguire le competenze previste.

 

Il carico di ogni insegnante prevede la costruzione di ambienti multimediali di apprendimento per due o tre ore alla settimana, novanta all’anno, suddivise in unità più brevi in relazione all’età degli allievi, anche con il supporto di libri di testo multimediali.

 

La produzione di materiali porterà ad avere docenti che potranno dedicarsi più di altri a questa attività, avendone un riconoscimento in termini di carriera.

 

Allo stesso modo altri potranno specializzarsi nelle prove di verifica e nella loro analisi per indurre un miglioramento continuo, ottenendone analogo riconoscimento.

 

Risulta chiaro che nell’attività di assistenza non contino le competenze disciplinari più di quelle sociali, del lavorare assieme per il conseguimento del risultato.

 

Queste figure potrebbero entrare in un organico a parte, sia legato alle singole scuole sia inviato a supporto delle realtà in difficoltà o destinato alla formazione dei nuovi insegnanti.

 

Partecipando tutti gli insegnanti alle medesime attività la responsabilità e l’interazione sono condivise sul momento e possono trovare sintesi in riunioni periodiche dimonitoraggio e riprogrammazione dell’attività didattica.

 

 

Si ritiene di far partire l’eventuale sperimentazione dalla scuola primaria per disporre di generazioni completamente in grado di utilizzare le tecnologie che in cinque anni trasformeranno anche i successivi gradi di scuola, che potrebbero partire anche subito.

 

Non si fa un esempio di funzionamento in Istituti cittadini con molte sezioni dove i gruppi possono essere modificati nel numero e nella consistenza in relazione alle necessità di apprendimento e alla disponibilità di locali, da cinque a dodici con l’eliminazione delle classi troppo numerose, a patto che gli edifici siano cablati a dovere.

 

L’esempio si riferisce a due Comprensivi di montagna, situati nella stessa vallata, interessando cinque comuni.

 

Nel funzionamento complessivo, quando fossero operativi cinque team di dodici insegnanti, andranno aggiunte altre disponibilità, sia di insegnanti, educatori, personale in formazione, volontari già presenti sul territorio, aumentando enormemente la potenzialità di una montagna digitalizzata e quindi non marginale.

 

Le dieci unità attuali su un totale di otto plessi avrebbero garantita la presenza di un insegnante, che opererebbe con tutti a distanza e con il suo gruppo in presenza.

 

Per coprire l’intero orario, in caso di tempo pieno sarebbero due gli insegnanti coinvolti nei gruppi interessati, comunque già previsto dall’attuale formazione degli organici.

Ettore Piazza